Ray Manzarek:

 

 

Raymond Daniel Manzarek , il mitico tastierista dei Doors, e' nato a Chicago il 12 Febbraio del 1939. Ha frequentato l'universita' dell'Ucla dove avvenne l'incontro con Jim.

"Sono cresciuto a Chicago fino all'eta' di 21 anni e poi mi sono trasferito a Los Angeles. I miei genitori mi diedero lezioni di pianoforte fin dall'eta' di 9 o 10 anni. I primi tempi odiavo lo strumento ovviamente perche' non ne ero padrone e non avevo ancora imparato a usarlo bene, poi divenne molto divertente e fu nello stesso periodo che ebbi il primo approccio con la musica. In quei tempi ero solito ascoltare Al Benson e Big Bill Hill che erano due disk jockeys di Chicago. Da allora il modo di suonare il piano cambio', cominciai ad essere influenzato da jazz e iniziai a fare passi da gigante nell'uso del pianoforte."

"A scuola ero molto interessato ai film.I miei principali interessi erano il teatro, la pittura e la musica e cercavo di fonderli insieme per trarre il massimo dal mio profitto.Prima di lasciare Chicago ero nel teatro, in quei giorni volevamo che il teatro, il nostro ambiente fosse piu' importante della vita stessa, pensavo che tutta la realta' potesse essere espressa attraverso il teatro"

"Io penso che i Doors siano stati un gruppo rappresentativo per l'America degli anni 60/70. L'America era un confuso miscuglio di tutto e cosi' erano i Doors. Le nostre influenze arrivavano da una miriade di sorgenti che noi abbiamo messo insieme, fondendo diversi stili e creandone uno nostro. Eravamo come il nostro stesso paese: L'America poteva sembrare un assurdo casino vista dall'esterno, cosi' erano anche i Doors. Arrivavamo da diverse zone con diverse influenze musicali, ci siamo trovati insieme con molta gioia e non senza pesanti litigi. Tutto cio' che la gente diceva sull'America poteva essere riportato ai Doors!"

Se mai ce ne fosse bisogno c'e' da aggiungere una altra cosa a favore di Ray, e cioe' che egli per non sopperire alla mancanza di un bassista nella band suonava con una mano i pezzi dedicati alla tastiera e con l'altra i pezzi dedicati al basso...cio' per sottolineare la sua immensa bravura col piano.

 

"All of us have the freedom to explore and improvise within a framework. Jim is an improviser with words." 

 

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